Amina Narimi
- 23/08/2013 01:32:00
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Posso immaginarti Franca...sentirti salire: sfiorando le mie ginocchia che ancora portano i segni in braille di quelle rampicate, ancora oggi, al boscovecchio vado sola dagli alberi soffermandomi su quello anziano allingresso e sottovoce dirgli "buonasera".." a domani" poi ridiscendo andando via, poco più avanti cè la vecchia ballerina, una cipressa antichissima morta nellatto di danzare con le braccia ancora protese in alto ad accogliere una corona..la accarezzo sfiorandole il seno; a metà , nel cuore del bosco ci sono gli alberi terminali con le radici fuori dalla terra in fin di vita, hanno ancora una voce, un lamento che sibila le ultime volontà dei Geni...se solo potessi mettere fine a quel dolore prima dei tagliaboschi!e così fino in cima alla radura del tauro dove la quercia vecchia è protesa sulla rupe..quasi a reggere tutto Monte Mario... mia madre...tuo cugino...ecco dove mi hai condotto in questo Moebius infinito all8 sdraiato..Grazie Franca, sei Speciale e Oltre su per quella scala ti stringo con affetto e tanta stima.
Grazie ancora Lorenzo caro...del soffio, del vento che Sei.
FerdiNando tu sei Tu...
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Franca Alaimo
- 22/08/2013 18:45:00
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Anchio, Amina, da bambina me me stavo a leggere e disegnare sui rami di un grande albero che cresceva in giardino: i capelli al vento, le mani sopra la corteccia, il sole, i profumi, sognando di diventare come un albero, le radici nella fisicità la testa nella mrtafisica celeste. E da allora così, poetando, poiché la poesia fa da ponte fra luna e laltra dimensione. Ricordi che mi hai suscitato: tu con accanto tua madre; io con un mio amato cuginetto. La tua poesia, in genere, Amina; questa poesia: la scala di Giacobbe con tanti angeli nunzianti. Perciò piaci tanto a Lorenzo, che è unanima bellissima.
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